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CHI HA PAURA DI RICCARDO IACONA ?
Crisoperla... liberi da parassiti, Associazione biologica per l’economia solidale, insieme a vari gruppi di consumatori e associazioni ambientaliste e di promozione dell’agricoltura biologica, protestano fermamente contro la puntata di Presa diretta “Chi ha paura degli OGM?", andata in onda il 28 febbraio 2016 su RAI3.
La puntata in questione si è aperta con l’affermazione perentoria secondo la quale gli OGM non fanno male alla salute.
Parole che suonano come una netta presa di posizione da parte del giornalista Riccardo Iacona e della sua redazione, rispetto a una questione che invece sta dividendo fortemente il mondo scientifico. Si poggia su questa “falsa verita” la difesa, senza contraddittorio, degli OGM e della ricerca sugli OGM.
Senza mostrare l’ombra di un dubbio, Riccardo Iacona liquida come oscurantisti i numerosi cittadini, consumatori, agricoltori e le loro associazioni, contrari agli OGM. Vengono messi in cattiva luce gli scienziati che, con impegno e serietà, denunciano i danni reali e potenziali causati dagli OGM e dalla loro diffusione.
Stesso atteggiamento sprezzante nei confronti dei politici che cercano di vietarne la coltivazione.
Ancor più scandaloso è la segnalazione, giunta da varie fonti, che alla richiesta di partecipazione alla trasmissione, pervenuta da associazioni ambientaliste e organizzazioni degli agricoltori, sia stato opposto un netto rifiuto da parte della redazione della trasmissione stessa.
Il che ha determinato un’assenza totale di contraddittorio, un palese caso di parzialità, oltre che superficialità e mancanza di un adeguato approfondimento . Con un atteggiamento decisamente superficiale, che non fa onore alla professione di giornalista, Iacona tralascia le numerose implicazioni di natura ambientale, economica e sociale legate alla diffusione degli OGM.
Un esempio eloquente è quello dell’Argentina che nella seconda metà degli anni ‘90 ha aperto la porta alla soia transgenica, resistente agli erbicidi a base di Glifosate. Nel 2009, la soia transgenica è arrivata ad occupare più della metà dei terreni coltivati, mentre si osserva una notevole diminuzione delle coltivazioni tradizionali. In pochi anni l’Argentina, paese a forte tradizione agricola e caratterizzata da una grande diversificazione colturale, ha subito una metamorfosi dell’agricoltura con gravi conseguenze sociali ed ambientali, come: la concentrazione delle proprietà agricole nelle mani di grandi proprietari, la disoccupazione dei braccianti e dei piccoli agricoltori, l’esodo rurale, il forte aumento dei prezzi di prodotti alimentari di base.
Nelle categorie medie e basse della popolazione, sia in città che nelle campagne, si assiste quindi a un grosso cambiamento delle abitudini alimentari, cambiamento avvenuto forzatamente come conseguenza degli squilibri determinati dall’apertura agli OGM.
Alcuni studi si stanno tra l’altro occupando della preoccupante insorgenza di varie carenze nutritive, che a questa situazione potrebbero essere imputate.
A livello ambientale, le conseguenze ormai sotto gli occhi di tutti sono la deforestazione, il rapido impoverimento ed erosione del suolo, la diffusione esponenziale dei pesticidi e la correlativa riduzione della biodiversità animale e vegetale.
Di fronte a questa situazione, la società civile e le Amministrazioni tentano un’inversione di marcia con grande difficoltà, visto il potere delle lobby della soia e dei pesticidi.
Quando venne introdotto l’uso degli OGM in agricoltura, molte promesse vennero fatte in merito ai benefici che questi avrebbero dovuto portare: sfamare il mondo, ridurre l’uso di anticrittogamici, trovare varietà vegetali resistenti ai cambiamenti climatici e adatte ai fabbisogni nutritivi. Mentre tutte queste promesse sono state disattese, sono invece sotto gli occhi di tutti i problemi che essi continuano inesorabilmente a causare : non solo biologici (aumentata resistenza di erbe infestanti e insetti ai trattamenti) ma anche la diminuzione della sovranità alimentare dei popoli, messa a repentaglio dall meccanismo perverso dei brevetti sulle sementi OGM e corrispondenti pesticidi.
Tutto ciò ha reso gli agricoltori totalmente dipendenti dal volere delle multinazionali che producono e vendono OGM.
"Presa diretta", nota al pubblico per essere una trasmissione sensibile alle problematiche ambientali e della salute, un punto di riferimento di un'informazione controcorrente, attraverso la puntata sugli OGM si è rivelata come estremamente carente, superficiale, chiusa al dialogo e, peggio ancora, spazio di propaganda e non di riflessione critica.
L'insieme delle associazioni firmatarie di questo comunicato chiede l'organizzazione di una puntata che dia spazio alle posizioni opposte a quelle espresse nella puntata del 28 febbraio, offrendo un tempo di parola adeguato che consenta di controbilanciare i messaggi estremamente controversi, diffusi il mese scorso.
Se ciò non avvenisse, le stesse associazioni chiameranno amici e simpatizzanti a non guardare più la trasmissione.
Crisoperla...liberi da parassiti, Associazione Biologica per l'Economia Solidale
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